La cataratta è un’opacità parziale o totale della lente. Le sue cause più frequenti sono genetiche, metaboliche (diabetiche), senili o infiammatorie (uveite). La specie più colpita è il cane.

I segni tipici della cataratta sono la pupilla bianca e la diminuzione o la perdita della vista. Successivamente, in tempi più o meno lunghi, essa può indurre ulteriori alterazioni dell’occhio: possono comparire lussazione della lente stessa, uveite e glaucoma. Tutte queste complicazioni sono molto frequenti e purtroppo quando si manifestano sono notevolmente dolorose e non sono facilmente risolvibili. La cataratta si opera con gli stessi strumenti e le stesse tecniche che vengono usati nell’essere umano, la differenza fondamentale è che in campo veterinario è assolutamente necessaria un’anestesia generale condotta da un anestesista con esperienza e preparazioni specifiche: infatti gli animali domestici possiedono il muscolo retrattore del bulbo. Durante le chirurgie intraoculari questo muscolo deve essere paralizzato per permettere un più facile accesso alle strutture interne dell’occhio. A volte la cataratta può mascherare altri problemi oculari, specialmente retinici; è quindi essenziale un’accurata visita preoperatoria accompagnata da una elettroretinografia e da una ecografia oculare.

LA CHIRURGIA

Si esegue una piccola incisione (3,2 mm) sulla cornea attraverso la quale il chirurgo fa entrare gli strumenti per eseguire un’apertura circolare sulla capsula della lente. Quindi si frantuma con gli ultrasuoni (facoemulsificazione) la lente stessa e si aspira tutto il materiale. Una volta ripulita bene la capsula si posiziona una lente artificiale (IOL). Le IOL oggi più usate sono pieghevoli e vengono iniettate attraverso la stessa apertura usata per il resto della chirurgia. Per ogni specie animale (cane, gatto, cavallo) ci sono apposite IOL. Nell’ambito della stessa specie le IOL hanno un potere diottrico standard ma dimensioni diverse data la grande variabilità di conformazioni. Oggi alcune ditte specializzate sono anche in grado di fornire lenti per pazienti un po’ particolari, tipo rapaci, grandi felini ecc… Durante il periodo post operatorio (circa 20 giorni) il cane deve indossare costantemente il collare elisabettiano, il proprietario deve medicare frequentemente il cane con colliri e pomate oftalmiche e sono necessarie varie visite di controllo. In alcuni pazienti (principalmente i diabetici) è necessario continuare a somministrare colliri una o due volte al giorno per lunghi periodi. Tutti i cani operati dovranno effettuare almeno tre visite di controllo ogni anno.[/box] Nei pazienti opportunamente selezionati i risultati sono in genere molto buoni e la qualità della vita degli animali migliora in modo esponenziale. Non di meno possono presentarsi complicazioni sia a breve che a lungo termine.

Negli animali giovani e nei soggetti diabetici l’insorgenza e la progressione della cataratta sono spesso molto violente e portano frequentemente a una precoce rottura della capsula posteriore con conseguente uveite gravissima. E’ quindi assolutamente necessaria una chirurgia tempestiva.[/note] L’intervento di cataratta nel cavallo richiede uno strumentario chirurgico creato appositamente per questa specie. L’intervento presenta difficoltà superiori a quello del cane ma grazie all’utilizzo di IOL specifiche per equini dà buoni risultati.